L’inventario del design anonimo italiano identifica oltre settanta oggetti, dall’età preindustriale ai nostri giorni (la caffettiera napoletana, la moka Bialetti, la vecchia bottiglia del latte, il mestolo raccogli miele, la pentola a pressione, i barattoli per le confetture, il gelato coppa del nonno, la bottiglietta Campari Soda…), ma anche i mestoli di legno che ancor oggi usiamo tutti, nelle cucine di casa o in quelle dei ristoranti stellati, sono tutti prodotti di uso comune dove il designer non ha un nome, è anonimo.
Oggetti unici, estreme sintesi di manufatti che non hanno bisogno di essere rivisti, perché funzionano ancora nonostante il tempo trascorso dalla loro invenzione.
Seppure la bellezza non venga ricercata, essa appare comunque una conseguenza del tutto naturale… Questo è fare vero design.
Vi invitiamo ad osservare un vecchio mestolo di legno, usato per anni per muovere e mescolare la salsa di pomodoro. Il cucchiaio apparirà consumato, avrà perso la sua rotondità. Come se fosse il tempo a disegnare una variante del progetto originario.
Come disse Achille Castiglioni, architetto e progettista italiano: “…questi oggetti ci fanno capire come le grandi invenzioni siano quasi sempre collegate a una quotidiana pazienza.”