Da 550 anni sovrasta la cupola del Duomo del Brunelleschi
La lanterna, disegnata da Filippo Brunelleschi e realizzata dopo la sua morte fu completata con una sfera di due metri e mezzo di diametro in rame ricoperto d’oro, progettata da Andrea Verrocchio e realizzata nella sua bottega. Per riuscire a reperire il rame necessario, il Verrocchio andò fino a Venezia per trovarne di ottima qualità.
Appena trovato il materiale, lo inviò a Firenze in due carichi distinti: un carico di sei pezzi nell’agosto del 1469 e i rimanenti due pezzi nell’ottobre.
Come riporta il Vasari, la palla venne collocata
“appoggiandola sur un bottone, e incatenandola di maniera da potervi metter sopra sicuramente la croce”.
Un’operazione complessa, frutto di una straordinaria abilità manuale e incredibili capacità tecniche, alle quali partecipò anche un giovane allievo della bottega del Verrocchio appassionato di fisica e geometria: Leonardo da Vinci.
Il 28 maggio 1471
la palla fu messa a posto
e il giovedì 30 a ore 20,30 circa,
fu messa la croce e si cantò il “Te Deum “
Tutto quel metallo lassù sulla cupola si rivelò un perfetto attira-fulmini, tanto che il 5 aprile del 1492 una folgore colpì la lanterna rovinandola e provocando il crollo a terra di tegole in cinque punti diversi della cupola. Quel fulmine fu interpretato come segno che annunciasse chissà quali disgrazie… tre giorni dopo morirà Lorenzo il Magnifico.
Da quell’evento in poi molti fulmini colpirono la palla e il lucernario, come la notte fra il 26 e il 27 gennaio del 1601 fu colpita con una tale violenza che cadde giù, finendo sul lato destro del lastricato di Piazza del Duomo.
Tale fu lo spavento dei fiorentini che parve per loro arrivata la fine del mondo.
Nessuno venne colpito, ma il boato si propagò per tutta la città e alcuni frammenti furono rinvenuti persino in via de’ Servi. Sul lastricato della piazza un disco di marmo bianco ricorda il punto esatto della caduta.
La sfera dorata del Verrocchio messa in sicurezza e protetta da un potente parafulmine, oggi domina Firenze e si raggiunge salendo 463 scalini, a 116 metri da terra.