Il pretesto fu l’Esposizione Internazionale di Agricoltura, grazie alla quale fu necessario creare una struttura che accogliesse gli espositori di tutto il mondo. Per creare nel dedalo di strette viuzze della zona, fu necessario abbattere un intero isolato di case molto antiche e piuttosto malsane, nel perimetro che va da via dell’Ariento, via Panicale, via Chiara a via Sant’Antonino, un’area di oltre 5.000 metriquadri.
Per il progetto dell’edificio fu scelto l’architetto Giuseppe Mengoni (che poi creò la Galleria Vittorio Emanuele di Milano), e che prese spunto da Les Halles di Parigi. Grazie all’uso dei materiali più moderni dell’epoca (ferro, vetro, ghisa) prese forma una loggia con il basamento in bugnato di pietra serena, tradizione dei palazzi fiorentini, e composta da dieci arcate, mentre all’interno la luce filtrava dalle grandi vetrate e dalla tettoia sostenuta da pilastri e strutture in ferro e ghisa.
L’inaugurazione avvenne nel maggio del 1874. Da allora, da quando la struttura si trasformò in “mercato”, che il tranquillo quartiere dove sorge anche il ristorate Zà Zà, si trasforma nel centro vitale di Firenze, una piazza metropolitana dove la vita di tutti i giorni e quella turistica si mescolano e si incontrano tra prodotti d’artigianato, prelibatezze alimentari e genio artistico.
Come scrisse qualcuno, infatti “a Firenze arte e trippa sono buoni vicini”.
Per festeggiare l’importante traguardo il Mercato Centrale festeggerà per tutto il 2024, nel quartiere della famiglia dei Medici, e sarà l’ottocentesca struttura del Mercato, con la partecipazione di 10 mercati celebri da tutto il mondo, ad ospitare una serie di eventi e che culminerà con la presentazione di un docufilm e di un libro che narra le storie di chi tutti i giorni lo vive.