“Fiorentini in tutto primi…” ha scritto qualcuno, intendendo forse anche nella nostra supponenza, ma tant’è, pensate che a Firenze, in qualche modo, nasce anche il “Tennisse”, il Tennis moderno. Dateci una mano e vi prenderemo il braccio…
A Firenze, già nel Trecento si giocava uno sport di racchetta, la pallacorda,
un gioco praticato dai Longobardi, giocato colpendo la palla con il palmo della mano coperto da un guanto, nel XV secolo fu adottava la racchetta. A quest’epoca la racchetta consisteva in un rudimentale piattocorde delle dimensioni di quattro palmi munito di un manico corrispondente alla lunghezza media di un avambraccio.
Ma la parola tennis non ha origini anglosassoni, bensì francesi: in Francia e in Italia, così come in Spagna, si giocava a “pallacorda”, facendo uso di attrezzi e di regole molto simili a quelle ancora oggi valide per lo squash.
La prima circostanza in cui viene usata la parola “tennis”, nella sua forma antiquata “Tenes”, si trova infatti nella La Cronica domestica di messer Donato Velluti dove si racconta l’evento che ne sarebbe stata l’origine: il soggiorno a Firenze nel 1325, di alcuni cavalieri francesi che, giocando a pallacorda, mentre colpivano la palla gridavano all’avversario “tenez!”.
Tommaso di Lippaccio… giucava tutto il dì alla palla con cavalieri franceschi, e di quello tempo si cominciò a giucare di qua a tenes…
Non dimentichiamo in proposito la grande diffusione che la pallacorda ha avuto a Firenze, dove è presente ancora oggi il campo di gioco dello Sferisterio delle Cascine, dove si giuoca ancora alla “Pelota”.