Antiche strade di Firenze: INFERNO, PURGATORIO e LIMBO, il PARADISO in periferia
Il 2021 è l’anno del settecentenario della morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Nessun omaggio a Dante però, per l’origine dei nomi delle strade dedicate a Inferno, Paradiso e Purgatorio.
Nonostante Firenze moderna ami il sommo poeta più di quanto lo amassero i suoi contemporanei, i nomi delle strade non appartengono alla Divina Commedia, ma dipendono per lo più dal nome di antiche e frequentatissime osterie o peggio. Percorrendo questi vicoli secoli fa, avremmo notato che queste strade pullulavano di ubriachi che facevano la spola da un’osteria all’altra.
VIA DELL’INFERNO, da via del Purgatorio a via della Vigna Nuova. Là c’era l’osteria dell’Inferno, con l’insegna di un diavolo che faceva girare l’arrosto sopra le fiamme della cucina.
VIA DEL PURGATORIO (che prima si chiamava Parion Vecchio) parte da via della Vigna Nuova, ed è oggi una strada cieca. Originariamente partiva da via Tornabuoni fino ad arrivare a piazzetta de’ Rucellai Il nome è spesso associato alla denominazione di un’osteria presente nel luogo, e metteva in relazione la vicina via dell’Inferno e il Chiasso del Limbo. Nel dizionario della Crusca, “chiasso” indica un viuzza stretta, e “andar per chiasso”, recarsi al bordello. In altri dizionari indica strada stretta, breve, sudicia e mal frequentata.
PIAZZA DEL LIMBO da Borgo Santi Apostoli a Lungarno Acciaiuoli.
Il nome deriva da un piccolo cimitero presente fino all’anno Mille, in cui venivano seppelliti i bambini morti senza ricevere il Battesimo e che, secondo la religione cattolica, sarebbero finiti nel Limbo. Al suo posto sorse la Chiesa dei Santi Apostoli.
SALITA DEI MOCCOLI fino a VIA DEL PARADISO, da via di Ripoli a via Fortini. Una strada periferica che non ha una storia particolare se non quella di partire dalla “Salita dei Moccoli”, che da via Benedetto Fortini arriva a via del Paradiso.
I moccoli (le bestemmie, in fiorentino) li tiravano i contadini che portavano la frutta e la verdura da Grassina verso Firenze spingendo il carretto superando la fatica della forte pendenza a suon di bestemmie… per poi finalmente arrivare in via del Paradiso!
Ma esiste anche un’altra versione sul motivo di questo nome: per la processione del Corpus Domini gli abitanti della zona, mettevano i gusci delle chiocciole riempiti d’olio con uno stoppino, l’accendevano come “moccoli di candele” e li mettevano sopra i muri di tutta la salita.
C’è infine un’altra curiosità: si racconta che il grande Gino Bartali, in allenamento, la affrontasse tanto facilmente da percorrerla addirittura senza tenere le mani sul manubrio. Già, ma lui era Gino Bartali!