La memoria e la cultura del Rinascimento, frenarono dall’inizio l’architettura Liberty che a Firenze ebbe una certa difficoltà a svilupparsi. Sia il popolo fiorentino sia importanti critici considerarono i nuovi edifici estrosi, invadenti e non in linea con la città di Firenze.
Le pressioni esercitate dissuasero le autorità a concedere permessi di costruzione nel centro storico fiorentino e percorrere Firenze sulle tracce del Liberty è oggi un’esperienza suggestiva, che svela un volto diverso della città.
Lo “Stile Liberty” fu dai fiorentini ribattezzato “Stile Moderno”, e si distinse in architettura per le linee sinuose e fluenti, i balconi convessi, le finestre tonde alternate a quadre o rettangolari, tutto in perfetta armonia ed equilibrio.
Tralci ed elementi floreali e vegetali in ferro battuto, caratterizzarono ringhiere, recinzioni e cancelli, mentre fregi, festoni con ghirlande, lesene, mascheroni, aquile e draghi in pietra artificiale e gesso, insieme con le preziose ceramiche artistiche di Galileo Chini, arricchirono la superficie delle facciate.
Ribattezzato poi Liberty fiorentino il movimento terminò presto la sua brillante seppur breve stagione, lasciando tuttavia alcuni importanti esempi in varie zone della città: la Casa-galleria Vichi in Borgo Ognissanti, raro esempio di verticalismo dove l’uso di materiali innovativi come pietra artificiale, acciaio e vetro, arricchiscono dettagli e ornamenti raffinati Un raro esempio di Liberty nel cuore della città sono i Magazzini Pola e Todescan in via Brunelleschi. E, fuori dal centro come volle la Sovrintendenza, i Villini Lampredi in Piazza Tasso, il Villino Uzielli in Piazza d’Azeglio e il Villino Ravazzini in Via Scipione Ammirato accanto al Villino Broggi Caraceni, caratterizzato da linee morbide e decorazioni naturalistiche. Lo stesso Galileo Chini volle la sua casa-studio in via del Ghirlandaio, valorizzata da motivi klimtiani e bassorilievi e da una vetrata a motivi geometrici.
Oltre che negli edifici si possono ammirare dettagli nascosti e raffinati anche in alcuni interni: i soffitti decorati degli Hotel Helvetia & Bristol e l’Hotel St. Regis sono veri gioielli dello stile.
È un invito a guardare Firenze con occhi nuovi, scoprendo come questa città si sia evoluta nel tempo, rimanendo un crocevia di creatività e bellezza in ogni epoca.