Nel Duomo di Santa Maria del Fiore, c’è un grande orologio liturgico che dal 1443 scandisce le ore del giorno e della notte in modo molto diverso da come siamo abituati.
L’orologio è uno dei pochissimi al mondo che segna il tempo con il sistema dell’Ora Italica, segna cioè le ore dall’alba al tramonto seguendo il ritmo delle stagioni, e facendo avanzare l’unica lancetta sul quadrante in senso
antiorario.
La ventriquattresima ora non è la mezzanotte ma l’ora in cui tramonta il sole, mentre il mezzogiorno coincide con un’ora variabile tra le 16 e le 19 a seconda della stagione.
Fece Paolo, di colorito, la sfera dell’ore sopra la porta principale
dentro la Chiesa, con quattro teste ne’ canti colorite in fresco”.
Scrisse il Vasari nelle Vite.
Fu il pittore fiorentino Paolo Uccello a dipingere il quadrante dell’orologio che si trova, entrando nel Duomo e volgendo le spalle all’altare, a circa 15 metri dal pavimento. Il quadrante è costituito da un affresco di oltre 4 metri per lato con 24 spicchi con numeri romani dall’uno al XXIV. Ai lati quattro teste di uomini con l’aureola; secondo alcuni si tratta di Profeti, per altri dei Quattro Evangelisti.
La lancetta ha la forma di una stella cometa e si muove verso sinistra.
La cadenza alla lancetta dell’orologio viene dalle campane del Campanile di Giotto che fanno sentire i loro rintocchi per sei volte al giorno, scandendo i momenti della giornata a Firenze.