Ora che la serie TV su Rai1, I Medici – Lorenzo il Magnifico è terminata, possiamo dire che il film, per essere goduto a pieno, non doveva esser preso troppo sul serio. Troppe ed esagerate beghe amorose e intrighi politici, troppi viaggi solitari a cavallo… Per dirla con Lorenzo, insomma, “per far del bene, deve esserci il bene in noi“… e questo personaggio non corrisponde molto a quello che conosciamo e che, a noi fiorentini, piace di più.
Lorenzo de’ Medici è stato una delle figure portanti del nostro Rinascimento. Non era solo un abile uomo politico, ma anche da grandissimo conoscitore di tutte le arti, accolse e protesse pittori, scultori, poeti, rendendo Firenze il gioiello artistico che ancora oggi conosciamo.
Nonostante la giovane età alla quale giunse al potere, fu ottimo politico, ma soprattutto un audace uomo di finanza che è riuscito a consolidare il potere e il patrimonio della famiglia e di Firenze.
E dunque, politico sopraffino, banchiere eccellente, artista e poeta, non a caso detto il “Magnifico”, Lorenzo amava la vita in ogni sua sfaccettatura, non ultima la buona cucina.
Nel libro dei suoi Canti Carnescialeschi fa una lunga lista dei suoi cibi preferiti: schiacciate, migliacci, aringhe, cosce di rana fritte, salsicce, fave arrosto, formaggi come il pecorino di Pienza e il “cacio marzolino”.
Ecco, “Chi vuol esser lieto sia, di doman non v’è certezza…”.