Stimato, odiato e amato:Giorgio Vasari, le “mille vite” e lo wedding planner
A marginedi una copia de “Le Vite… di Giorgio Vasari”, fu trovato un appunto senza firma:
“Ciarlone, sfacciato, presuntuoso, bestia maligna, ignorante, invidioso, bugiardo…”
e altre offese forse peggiori. Si dice fossero state scritte da Annibale Carracci (pittore bolognese), acerrimo nemico del Vasari…
Anche se non fu mai artista eccelso, Giorgio Vasari ebbe l’intelligenza di rendersene conto. Questa sua consapevolezza fu il suo punto di forza e seppe scoprire come esprimere il suo genio con accurati progetti e una meticolosa organizzazione.
“Historico, poeta, philosopho e pittore…”
così lo definisce Pietro l’Aretino, suo amico e grande estimatore. E non solo: oggi lo chiamerebbero Wedding Planner, dirige infatti vari allestimenti di celeberrimi matrimoni: fra Alessandro de’ Medici e Margherita d’Asburgo, e in occasione dei festeggiamenti per il matrimonio fra Francesco I de’ Medici e Giovanna d’Austria si occupa come regista di una serie di grandi eventi spettacolari.
Ma anche, e soprattutto, architetto, e non solo per il Corridoio che va da Palazzo Pitti a Palazzo Vecchio passando sopra a Ponte Vecchio, e che da lui prenderà il nome “Vasariano”, realizzato in pochi mesi dal 12 marzo al 17 dicembre 1565.
Non ancora trentenne aveva acquistato in Arezzo una casa nel quartiere di San Lorentino. Finito il restauro nel 1550, prende in sposa la giovanissima Niccolosa Bacci, ragazza di un ricca famiglia aretina, nota per aver commissionato a Piero della Francesca gli affreschi su La storia della vera croce.
Il turbamento che Giorgio prova nei confronti di Niccolosa, non è solo quello di un quarantenne verso una bella quattordicenne, che lui chiama affettuosamente “Cosina”.
In molti diranno che il matrimonio tra Niccolosa e Gorgio, nonostante la differenza di età e mai allietato dalla nascita di figli, fu appagato e felice, tanto che nella Sala Grande della loro dimora, Giorgio la raffigura nell’Allegoria dell’amore coniugale: un ritratto dolce e delicato della sua “Cosina”.