In Via dello Studio, 25 sorge una casa torre. Sopra l’ingresso una targa e un busto in terracotta ricordano che quella fu la casa natale di Antonio Pierozzi (1389- 1459), domenicano, priore di San Marco, teologo, letterato e arcivescovo di Firenze, fatto Santo nel 1523.
Meglio conosciuto come Sant’Antonino per via della sua corporatura, è ricordato come esile, sgraziato nella voce, ma austero nel portamento, circondato da un’aura di santità fin da quando era un semplice frate.
La sua abitazione era meta di donne e uomini che gli si rivolgevano per chiedere aiuto, tanto da essere soprannominato ‘Antonino dei consigli‘.
Si racconta che Dante Pitti e sua moglie Marietta, non riuscendo ad avere bambini, si rivolsero a lui chiedendo la grazia di avere un figlio. I due sposi tornarono più volte da Antonino, fino a quando, finalmente, lui disse: “Quello che desiderate sta arrivando”.
Dopo qualche mese nacque Guido, il figlio tanto desiderato. Fu una gioia immensa e la notizia della “miracolosa” nascita fece il giro della città e tutti confermavano che: “Sant’Antonio ha fatto la grazia!”.
Pochi mesi dopo, Marietta, rimase nuovamente incinta, questa volta di una femmina. Ancora gioia e felicità, che sarebbe durata ancora a lungo perché poi giunse il terzo, il quarto, il quinto e infine il sesto figlio della coppia.
Impressionati da una figliolanza così numerosa i fiorentini cominciarono a dire: “Troppa grazia, Sant’Antonio!”.