Un nome che ha poco o niente di fiorentino, eppure la ricetta di questo liquore nasce a Firenze.
L’origine del nome è araba ed è legato al colore rosso ricavato dalla “Cocciniglia”, dal cui si ricava una polvere rossa che tinge e caratterizza il liquore, che oggi può essere sostituita da coloranti alimentari.
Liquore composto di alcool e giulebbe; tinto con cocciniglia,
e datogli odore aromatico per mezzo di droghe tenute in fusione nel detto alcool.
Già nel 1233 l’ALCHERMES era prodotto dalle suore dell’ordine dei Servi di Maria e all’epoca definito come “elisir della lunga vita”e considerato come una medicina.
Esportato in Francia da Caterina de’ Medici tanto da essere conosciuto con il nome di “Liquore de’ Medici”. Nel XV secolo la produzione fu ripresa nella farmacia di Santa Maria Novella e il frate Cosimo Bucelli perfezionò la ricetta nel XVIII secolo.
Si tratta di un “rosolio”, (liquore con bassa gradazione alcolica e dolci o “giulebbe” -bevanda di succo di frutta bollita con zucchero).
Oggi si può trovare nella storica Farmacia di Santa Maria Novella, e anche alle botteghe dei monasteri della Certosa e di Montesenario.
Oggi l’Alchermes viene usato in pasticceria come liquore per “inzuppare” dolci come la Zuppa inglese o il Pan di Spagna e per confezionare un tipico dolce fiorentino inventato dal Buontalenti proprio per Caterina: lo Zuccotto.